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Entrare in siti superprotetti travestiti da Google gennaio 27, 2007

Posted by gianlucacelentano in Libertà digitali, Privacy.
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Google mask

La notizia e’ di quelle che fanno tremare i polsi a piu’ di un webmaster: e’ possibile “fingersi” Google (o meglio il suo spider) per entrare indisturbati in siti a pagamento o comunque protetti.

Per approfondire questa notizia fai clic sul seguente link e visita il forum di Internet Web Marketing

Tra la vita e la morte gennaio 14, 2007

Posted by gianlucacelentano in Cultura e societa', Spiritualità.
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Negli ultimi tempi mi sono scoperto piu’ volte a riflettere su due casi umani, due storie cosi’ differenti tra loro eppure collegate.

La prima e’ quella di Piergiorgio Welby, Piero per gli amici, l’uomo prigioniero da alcuni decenni della propria distrofia e del proprio corpo, trasformato in icona vivente (o forse dovrei dire morente), dal partito dei Radicali, nella loro campagna politica a favore dell’eutanasia.

Piero Welby e’ morto poco tempo fa, su sua richiesta un medico gli ha staccato il respiratore che lo teneva in vita, avendo cura di sedarlo per ridurre la conseguente sofferenza.

Pochi giorni dopo quella di Welby, si e’ conclusa un’altra vicenda umana. In Iraq e’ stato impiccato Saddam Hussein, l’odiato ex-temuto, ex-dittatore di quella nazione, al termine di un processo “farsa” voluto (in apparenza) dal governo iracheno in carica, ma come e’ noto deciso dai vertici USA e in particolare del presidente Bush jr. che tanto l’auspicava.

E’ noto che gli Stati Uniti d’America hanno mosso una guerra di destabilizzazione all’Iraq, in violazione palese del diritto internazionale, rifiutando di sottoporre i propri atti e quelli dei propri soldati al TPI (Tribunale Penale Internazionale).

Gli States hanno montato una serie di accuse, mostratesi successivamente infondate, false e addirittura costruite a tavolino, per poter disporre del pretesto ad avviare e condurre una sanguinosa guerra, con grandissime perdite in termini di vite umane, che ancora non accenna a terminare.

Come e’ noto i motivi reali (diversi da quelli ufficializzati) furono almeno due:

1) Saddam conscio della forza che gli veniva dalla quantita’ di “oro nero” prodotto dall’Iraq, pavento’ la possibilita’ di non quotare piu’ il greggio iracheno in dollari, ma in Euro. Se fosse successo, certamente avrebbe assestato un duro colpo all’economia americana, con un gesto che avrebbe potuto trovare consenso e “imitatori” nel consesso dei paesi arabi.

2) Impossessarsi del petrolio di cui l’Iraq e’ ricco.

A questi due va forse aggiunto un terzo: l’ambizione di ridisegnare il quadro geopolitico della zona, disponendo di un nuovo stato “alleato” sul cui territorio allocare truppe e risorse, che conducessero a piu’ miti riflessioni gli ingombranti vicini: Siria e Iran.

Pur essendo stato Saddam Hussein un uomo crudele e tirannico, macchiatosi di orrendi crimini contro i propri nemici e nello specifico contro il popolo dei curdi, la sua esecuzione ha suscitato molto scalpore in Europa e tra i difensori dei diritti civili.

Come si puo’ infatti addossare una colpa ad un uomo, macchiandosi del medesimo crimine?

Si puo’ forse accusare qualcuno di essere un ladro, mentre lo si deruba?

O dare dell’assassino ad un altro , mentre lo si uccide?

Piero Welby e Saddam Hussein, due storie diverse eppure collegate: il primo non voleva piu’ vivere, il secondo sperava di non morire.

Ma sara’ poi vero che Welby desiderasse morire? O e’ stato il contesto di amplificazione mediatica del suo dramma, la strumentalizzazione politica e la latitanza delle istituzioni a spingerlo in questa direzione?

Forse Welby e’ morto perche’ e’ stato lasciato solo, come Saddam.

Che strano mondo il nostro, con quali contraddizioni!

Se un uomo disperato tenta il suicidio glielo si impedisce, perche’ si riabbia e torni sui suoi passi.

Se un altro chiede di morire, lo si seda perche’ possa farlo (senza sofferenze e ripensamenti).

Se un altro ancora chiede di vivere lo si impicca con un pretesto, perche’ restando in vita non possa incriminare i suoi accusatori, quelli che un tempo lo chiamavano “amico”.

Chi siamo? Come saremo? Cosa ne e’ della nostra umanita’? Davvero sta a noi decidere della vita e della morte?

Io so solo che siamo costantemente in bilico tra le due.