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My beautiful world aprile 25, 2011

Posted by gianlucacelentano in Libertà digitali, Spiritualità, Viaggi e frontiere.
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Dedicato a chi, come me, ama la vita, la natura e le sue bellezze…

N.B.: si suggerisce una visione a pieno schermo, 720p HD, audio acceso.

Wikileaks e le verità nascoste dicembre 12, 2010

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Cultura e societa', Difesa diritti umani, Libertà digitali.
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Julian Assange - Wikileaks PresidentIn questi giorni si è scatenato un autentico pandemonio mediatico intorno al sito e all’organizzazione Wikileaks e al suo patrono Julian Assange.

I più disattenti si saranno convinti (o meglio fatti convincere) che entrambi si occupino di “gossip” o peggio che in maniera criminale diffondano notizie falsate per destabilizzare l’ordine mondiale e che Assange sia un depravato stupratore senza scrupoli, inseguito per questi e altri crimini dalle polizie mondiali.

I più distratti si sono persino convinti che per oscure ragioni trami contro il nostro Presidente del Consiglio (sic!).

Stiamo ai fatti.

Assange è giovane giornalista e hacker australiano, classe 1971, con una vasta cultura generale (fisica, matematica, filosofia, neuroscienze) e un’esperienza di vita a cavallo di vari continenti.  Insomma non è uno stupido.

Nel 1995 programma un software opensource dedicato al port-scanning, di nome Stobe, quindi partecipa come coautore alla realizzazione di un programma di crittografazione, Rubberhose.

Nel 1997 partecipa alla stesura del libro Underground: Tales of Hacking, Madness and Obsession on the Electronic Frontier.

Amnesty International assegna a Julian Assange il premio “New Media 2009″, per aver denunciato gli assassini estragiudiziali in Kenya con il documento “The Cry Blood – Sparizioni e uccisioni extrgiudiziali”.

Nel 2010 la Sam Adams Associates premia Assange “for Integrity in Intelligence“.

A settembre dello stesso anno viene indicato dalla rivista inglese “New Statesman” come 23esimo uomo più influente del 2010.

Attualmente il sondaggio del Time sul “Personaggio dell’anno”, lo vede tra i favoriti.

Dal 2006 Assange è tra i promotori dell’organizzazione (senza fini di lucro) e del sito Wikileaks, che si propone di pubblicare documenti classificati (segreti) per rivelarne i contenuti alla gente e far conoscere verità occultate o mistificate dalle istituzioni.

Wikileaks è una realtà fondata da dissidenti cinesi, ai quali si sono aggiunti via via altri volontari di varie nazionalità, diretta attualmente proprio da Julian Assange.

Wikileaks ha vinto nel tempo numerosi premi, tra cui nel 2008 il prestigioso riconoscimento dell’Economist, New Media Award.

Nel 2010 il Daily News ha elencato Wikileaks al primo posto di una classifica di siti web che potrebbero totalmente cambiare il mondo dell’informazione.

Alcuni hanno persino suggerito che Julian Assange potrebbe essere candidato per il premio Nobel per la pace.

Per Assange è filato tutto liscio, con premi e plausi, finché non ha iniziato ad interessarsi a segreti riguardanti il governo USA.

In particolare dal mese di Aprile 2010, Wikileaks “ha comesso l’errore” di pubblicare materiali (filmati e diari di guerra) relativi ai conflitti in Afghanistan ed in Iraq ed soprattutto documenti scritti e audiovisivi, relativi agli omicidi collaterali (ovvero le morti ingiustificate di civili).

Come faccio sempre, cerco di arrivare alle fonti, ho cercato e trovato questi documenti e li ho esaminati, traendone delle impressioni e delle considerazioni, di cui non mi voglio servire per influenzarti. Ti invito soltanto a fare altrettanto, a cercare e guardare anche tu i filmati incriminati e trarne autonomamente i tuoi giudizi.

Ti elenco di seguito degli indirizzi web dove potrai trovare Wikileaks, finché anche questi non vengano oscurati (come già avvenuto in precedenza) ad opera di attacchi mirati ad opera di misteriosi(?) cyberterroristi:

http://213.251.145.96/

http://213.251.145.96/cablegate.html

Assange e Wikileaks hanno anche reso di pubblico dominio cablogrammi con le valutazioni riservate di diplomatici americani nei confronti di politici di tutto il mondo, dai quali emergono attività di spionaggio USA a danno di imprese italiane e persino dell’ONU.

Oggi Julian Assange è in carcere, dopo essersi volontariamente consegnato a Scotland Yard, quando ha saputo che si stava preparando un assalto delle “teste di cuioio” per catturarlo.

Di cosa era incriminato?

Le polizie di trenta paesi e l’Interpol lo stavano cercando per un mandato di arresto internazionale spiccato dalla magistratura Svedese.

Di cosa si era macchiato Julian Assange?

Durante la sua permanenza in Svezia ha avuto due distinti rapporti sessuali, con due diverse signore (consenzienti) che lo avevano avvicinato e in uno degli incontri gli si era rotto il profilattico usato, mentre nel secondo lo aveva liberamente rimosso durante il rapporto. In Svezia questo è equiparato al reato di violenza sessuale.

Le due signore (di cui una collaboratrice di un’organizzazione collegata alla CIA americana) prima si sono vantate di tali rapporti, addirittura (da alcuni filmati) sembra che una di loro il giorno dopo fosse in prima fila ad una conferenza stampa di Assange a prendere appunti, poi trascorso del tempo, hanno all’unisono deciso di denunciare Assange per il reato commesso.

Non intendo influenzare nessuno e lascio tutti liberi di documentarsi ulteriormente, per trarre le proprie conclusioni.

A chi si interroga circa l’opportunità o meno di far conoscere alle masse le verità nascoste in documenti segreti dei vari stati, ricordo che un tempo qualcuno ha detto: La Verità vi renderà liberi.

Risparmiate Sakineh settembre 6, 2010

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Cultura e societa', Difesa diritti umani.
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Sakineh condannata a morte dal feroce regime dell'Iran

Sakineh

E’ doloroso osservare  che in queste ore, nella generale indifferenza, potrebbe ripetersi il rito barbaro, violento e primitivo della lapidazione.

A farne le spese, se la condanna verrà eseguita, sarà una donna di nome Sakineh Mohammadi Ashtiani.

Il figlio non può più incontrarla, il suo avvocato è dovuto fuggire in Norvegia per sottrarsi alle minacce del regime e per paura delle sue ritorsioni.

Anche se il regime lo nega, sembra che a Sakineh siano già state inflitte 99 frustate!!!

Altre 150 donne sono in attesa di fare la stessa fine. Gli oligarchi dell’Iran, stanno verificando come reagirà l’opinione pubblica, prima di applicare anche a loro tale pena.

Ma il livello di attenzione generale è basso e l’opinione pubblica è distratta, come se si stesse assistendo ad un documentario su qualcosa che non ci tocca, lontano nel tempo e nello spazio.

E invece, no. Chi non ha il coraggio di battersi per la vita degli altri, non si attenda un domani che qualcuno possa farlo per lui.

Rompi questo clima annoiato e omertoso, denuncia il tuo dissenso contro questa pratica violenta e sanguinaria, battiti per la difesa dei diritti umani e sottoscrivi anche tu gli appelli in favore di Sakineh:

http://sakineh.org/

http://www.amnesty.it/flex/FixedPages/IT/appelliForm.php/L/IT/ca/216

Ti lascio con la meditazione XVII di John Donne:

Nessun uomo è un’isola,
completo in se stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto.
Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare,
l’Europa ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare
una dimora di amici tuoi,
o la tua stessa casa.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perché io sono parte dell’umanità.
E dunque non chiedere mai
per chi suona la campana:
suona per te.”

Mohammadi Ashtiani

Io sto con Saviano ottobre 29, 2008

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Cultura e societa'.
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Roberto Saviano

Roberto Saviano

Qualche sera fa, in casa di amici, si discuteva con un magistrato e con altri circa il clamore suscitato da “Gomorra” il libro denuncia di Roberto Saviano, a cui si e’ ispirato l’omonimo film di Matteo Garrone.

L’idea di alcuni, compreso il magistrato, che per lavoro ben conosceva le realta’ trattate nel libro, era che Saviano si fosse sovraesposto mediaticamente per ragioni di marketing, finalizzate a procurargli notorieta’ e vantaggi economici.

Per qualche altro, il lavoro di Saviano era inutile, poiche’ nulla aggiungeva a fatti in larga misura gia’ noti, gettando solo ulteriore discredito su territori con un’immagine gia’ sufficientemente deturpata.

Accuse simili le avevano espresse pochi giorni fa, attraverso la televisione, alcuni giovani di Casal di Principe.

Nemo profeta in patria.

Eppure, mentre provo a immaginarmi questo giovane tra i ventisei e i ventisette anni (tanti ne aveva quando scrisse Gomorra), assolutamente sconosciuto, chiuso nel silenzio della sua stanza a riversare in pagine su pagine la propria rabbia impotente (frutto di un’acuta osservazione di fatti e comportamenti criminosi e criminogeni), mi riesce difficile pensare che lo abbia fatto con la consapevolezza o anche la semplice speranza di diventare famoso come lo e’ divenuto, per vedere classificato il proprio testo, dal New York Times, come uno dei 100 migliori libri scritti al mondo nel 2007.

Faccio fatica a credere che pensasse o sperasse di finire a vivere sottoscorta ventiquattr’ore su ventiquattro, rinunciando alla spensieratezza dei suoi coetanei.

Gomorra io l’ho letto. Alcuni di quelli che lo criticano no.

E’ un libro che fa male, che colpisce allo stomaco, che fa porre domande.

Proprio quello che teme chi necessita delle zone d’ombra per operare: attenzione, risveglio della coscienza civile.

Ma Saviano non si limita ad un’azione di denuncia, mostra il “re nudo”, le debolezze e i retroscena dei principali attori del crimine organizzato, li sfida apertamente e continua a farlo di continuo rilasciando dichiarazioni e interviste, tenendo seminari.

Un tempo i detentori di un simile coraggio, capaci di rischiare la propria vita per sostenere le proprie idee, venivano chiamati EROI, oggi invece li si critica o si addita al pubblico ludibrio, un altro segno dei tempi e della decadenza della nostra cultura.

Saviano e’ stato attaccato persino da qualche esponente delle istituzioni, in forza a un partito di cui si denuncia nel libro la copertura politica a operazioni non propriamente limpide.

Non mi piace il cinico tentativo di screditare questo giovane scrittore e di fargli deserto intorno, per questo voglio testimoniargli la mia vicinanza ideale.

Io sto con Saviano.

Microsoft, Linux & Co. e la guerra dei mondi! agosto 2, 2008

Posted by gianlucacelentano in Cultura digitale.
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Mia moglie talvolta usa ripetermi che sono fissato con le statistiche, probabilmente ha ragione.

Se pero’ c’e’ qualcun altro interessato ai numeri, magari quelli su come evolve il mercato di browser e sistemi operativi puo’ dare uno sguardo qui sotto.

La grafica e’ gentilmente imprestata dal blog Linux Reflejo, dal quale riprendo i valori, che pero’ a loro volta sono attinti dal noto sito di statistiche Market Share.

Giugno 2008

Luglio 2008

Internet Explorer

73.01%

73.02%

+0.01%

Firefox

19.03%

19.22%

+0.19%

Safari

6.31%

6.14%

-0.17%

Opera

0.73%

0.69%

-0.04%

Netscape

0.67%

0.69%

+0.02%

Mozilla

0.09%

0.08%

-0.01%

Opera Mini

0.05%

0.05%

0.00%

Playstation

0.03%

0.04%

+0.01%

Konqueror

0.03%

0.02%

-0.01%


Giugno 2008

Lug.08

Variaz. %
Windows XP

71.20%

70.64%

-0.56%

Windows Vista

16.14%

16.93%

+0.79%

Mac – Intel

5.25%

5.23%

-0.02%

Mac OS

2.69%

2.52%

-0.17%

Windows 2000

2.11%

2.02%

-0.09%

Linux

0.80%

0.82%

+0.02%

Windows NT

0.69%

0.71%

+0.02%

Windows 98

0.43%

0.41%

-0.02%

Windows ME

0.25%

0.24%

-0.01%

iPhone

0.16%

0.19%

+0.03%

In realta’ a prima vista, potrebbe apparire confermato lo strapotere di “mamma” Microsoft, ma poi confrontando il dato del luglio 2008, con quello di dodici mesi prima e’ possibile rilevare la perdita del 1,91% del mercato da parte di Windows, mentre Linux ha quasi raddoppiato la propria presenza passando da un 0,46% ad un 0,82%.

Anche Internet Explorer non se la passa meglio, scivolando da un 78,58% di un anno prima ad un 73,02%, mentre Mozilla Firefox ha incrementato la propria diffusione da un 14,95% ad un 19,22%.

Poco forse per parlare di vera e propria crisi della software house di Seattle, ma certamente qualcosa si sta muovendo e la scelta di avvicendare un sistema operativo maturo e ricco di consensi come XP, con il piu’ giovane e immaturo Vista, sicuramente non aiuta.

Se poi si pensa che Microsoft ha conseguito questi risultati nonostante campagne marketing miliardarie e accordi quadro con i principali distributori informatici, mentre gli “space invaders” Linux & Co. sono spinti da meccanismi di diffusione “orizzontali”, assimilabili al “passaparola”, appare ancora piu’ evidente il successo di quest’ultimi.

Intanto il popolo di Linux affila le armi e forse la poltrona di qualche dirigente della “grande M” inizia a scricchiolare.

Spazzatura: Lo stato che opprime i cittadini! Maggio 24, 2008

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Cultura e societa'.
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Sacchetto spazzatura

Non e’ una svista, ho scritto di proposito la parola stato con la “s” minuscola, perche’ quello che non si adoperi per il bene dei propri cittadini e’ davvero uno stato piccolo, piccolo. E quello italiano pare davvero affetto da una sindrome incurabile di nanismo.

Oppressione, vessazione, tirannia, scegli tu il sinonimo, la sostanza non cambia, per quello che sta succedendo in questi giorni in Campania.

Come definire altrimenti l’atteggiamento di uno stato incapace di gestire un problema ordinario (per altri paesi) come quello dello smaltimento dei rifiuti, lasciando i propri cittadini per decenni sotto cumuli d’immondizia e alla merce’ delle malattie.

Attenzione, il problema spazzatura a Napoli e’ endemico, dal momento che a fasi alterne si e’ ripresentato tale e quale per circa 40 anni (nel 1973 a Napoli ci fu un’epidemia di colera per il deteriorarsi dei rifiuti).

Ma parlando di Napoli e’ impossibile non parlare di tutta la Campania, accomunata con varie sfumature al medesimo triste, puzzolente, cancerogeno destino.

Il nominatissimo libro “Gomorra” di Saviano ha svelato alle masse lo scempio delle discariche abusive, dei materiali vietatissimi e mortali (amianto, rifiuti chimici e industriali non trattati, carcasse di balene, ecc.), dei traffici ignobili che purtruppo criminali organizzati conducono in societa’ con politici e pubblici amministratori senza scrupoli.

In piu’ parti della Campania folle di giovani, di genitori, di nonni, di religiosi, hanno sfilato per portare all’attenzione dello stato una verita’ apparentemente ovvia: che non si possono sversare senza alcun criterio rifiuti di ogni genere (compresi quelli vietati e pericolosi) all’interno o in prossimita’ delle citta’.

Il risultato e’ stato quello di essere malamente manganellati dalle forze di polizia e di vedere in televisione gli “esperti” o politici di turno commentate le proprie proteste come frutto di interventi manipolati dalla camorra.

Ma quale camorra? La camorra non ha nessun interesse per folle di poliziotti, carabinieri e agenti della Digos che passano al setaccio il territorio. La camorra preferisce il silenzio, non la visibilita’.

A Caserta, dove e’ localizzata quella che molti considerano la piu’ pericolosa discarica illegale della Campania (Lo Uttaro), una lunghissima battaglia ha opposto la cittadinanza a Comune, Provincia, Regione e persino il Presidente della Repubblica, Napolitano, ne ha stigmatizzato il “comportamento egoista”.


I cittadini, malconci per le percosse ricevute dalle “forze dell’ordine”, sono stati fatti passare per insensati e irresponsabili.

Poi sono arrivati i provvedimenti della magistratura a dare ragione a quei cittadini, a dare conforto a quello che ripetevano inascoltati per un anno intero. Si e’ scoperto il grave danno per la salute della gente, il disastro ambientale procurato, l’inquinamento della falda acquifera e dei campi coltivati adiacenti.

Tutto risolto? Macche’…

…adesso che Guido Bertolaso e’ stato nuovamente incaricato di risolvere il problema rifiuti in Campania, non potendo riaprire i siti sequestrati dai magistrati per il danno arrecato alla salute delle persone, cosa fa? Impiega i terreni adiacenti: ad esempio a Caserta, la discarica Mastroianni prospiciente la discarica sequestrata “Lo Uttaro”, separata dalla prima da un muretto e da un sottile diaframma di terra.

Lo sgomento e’ forte, soprattutto da parte di chi pur pagando le imposte per lo smaltimento dei rifiuti e adoperandosi da sempre per la raccolta differenziata, sa bene che il disastro nelle strade piu’ che alla popolazione e’ imputabile alla classe dei pubblici amministratori che si occupano (o dovrebbero farlo) della gestione del problema.

I medesimi funzionari dello stato che, adesso dopo il “richiamo dell’Europa”, decidono deliberatamente, in barba alle proteste e alle obiezioni della societa’ civile, alle analisi dell’ARPA Campania, alle perizie di medici e professori universitari, ai disastri accertati dalla magistratura, di scrollarsi dalle spalle con indifferenza tutti questi fatti e ripetere in maniera insensata tutti quei passi che hanno condotto ai danni gia’ accertati, in totale spregio della salute della gente comune.

Ma possibile che sia cosi’ difficile da comprendere che i rifiuti (e in particolare quelli pericolosi) e gli inceneritori vadano realizzati in localita’ con un basso grado di urbanizzazione? E non in zone densamente abitate, quali ad esempio quella di Napoli e provincia che da sola fa circa un milione e mezzo di abitanti?

E invece lo stato, per garantire mani libere a chi deve operare in suo nome, dichiara “zone militari”, quelle in cui saranno sversati i rifiuti, in modo tale che nessuno, nemmeno la magistratura, potra’ infilarci il naso e scoprire la quantita’, tipologia e modalita’ di stoccaggio, di quanto vi sara’ sversato.

Tutto cio’ davvero non puo’ non apparire come un sopruso ai diretti interessati. E se qualcuno, in preda alla disperazione e all’irritazione di chi subisce un’ininterrotta vessazione, commettesse (ahime’) una qualche sciocchezza, come gli si potrebbe dare completamente torto?

Per approfondire il tema, visita questo blog: http://ambienti.wordpress.com/

…e leggi quest’articolo: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/A-Napoli-pure-il-percolato-e-oro/2028451//1

 

Far West Hi-Tech: non sparate sulla privacy! aprile 30, 2008

Posted by gianlucacelentano in Cultura e societa', Libertà digitali, Privacy.
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Tempi duri per la privacy, come dimostrano due notizie che voglio riassumere di seguito.

La prima riguarda Cofee, un programma sviluppato da un programmatore cinese, capace di superare in circa 20 minuti le difese di Windows.

La cosa non desterebbe scalpore, se non fosse che programma e programmatore sono stati entrambi “arruolati” da mamma Microsoft, che in questi giorni sta tenendo una serie di corsi a centinaia di esperti delle forze dell’ordine di circa una trentina di paesi, per insegnargli come violare la privacy assicurata da Windows, alle informazioni contenute sui pc dei vari utenti.

Se gia’ ti si sono rizzati i peli sul collo, cosa dire della brillante trovata dell’Agenzia delle Entrate, che ha pubblicato sul web le dichiarazioni dei redditi del 2005, in nome di un malinteso senso di trasparenza?

Alla luce di queste informazioni, emerge in tutta la sua gravita’ l’incoerenza di quegli Stati, che se da un lato tartassano le aziende con norme e dispositivi atti a tutelare la privacy dei cittadini, dall’altra si sentono dispensati dal loro rispetto.

Tutto secondo uno scenario da “Far West tecnologico“, secondo cui la ragione e’ dalla parte del piu’ forte!

Telefonia VoIP e Centralini Pbx software. aprile 5, 2008

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Blogroll, Libertà digitali.
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Che nel campo del Voip qualcosa si stia muovendo, lo fa comprendere chiaramente la notizia secondo cui a Los Angeles in California è stata introdotta una tassa su questo servizio.

Fino a che quella del VoIP è rimasta una sigla per smanettoni appassionati di Skype o Fring, a nessuno era venuto in mente di farlo, ma ora che il mercato è in fibrillazione, come testimoniano le numerose tariffe e il fiorire di guide dedicate, i risparmi garantiti dal VoIP a qualcuno iniziano a far tremare i polsi!

Le grandi compagnie delle telecomunicazioni, che fino ad oggi avevano monopolizzato il mercato, osservano preoccupate il nuovo che avanza.

Certo, le tecnologie VoIP hanno ancora da affinarsi e migliorare, ma oramai i centralini PBX Voip sono una realtà in forte espansione, grazie ai numerosi vantaggi che offrono.

Come se non bastasse, in questa particolare nicchia di mercato, si distinguono ulteriormente i centralini VoIp software, che sono stati pensati per il cosiddetto “triple play“, cioè per la convergenza di fonia/video/dati e che presentano doti di robustezza e di aggiornabilità nel tempo senza precedenti.

Del resto come dichiara Gianluca Attura, numero uno di Avaya, il VoIP trasformerà il modo di lavorare della pubblica amministrazione.

Resta tuttavia il problema della sicurezza e della tutela della privacy, da cui il VoIP non è ancora immune.

Il blog Telefonia VoIP pubbica info e news per novizi ed esperti del VoIP.

Link utili:
Forum tecnologie VoIP
Telefonia VoIP e PBX software VOIspeed
VoIP

 

Addio, Tibet. marzo 16, 2008

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Cultura e societa'.
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tibet.jpg

Ieri sera Morfeo mi ha colto di sorpresa, ho trascorso la notte con lui e con il mio notebook sul divano di casa.

Questa mattina mi hanno svegliato il freddo e le parole di Herbert Marcuse, trasmesse in un filmato in bianco e nero dalla televisione.

 Come attraverso una macchina del tempo, le parole dell’autore de L’uomo ad una dimensione mi giungevano da un passato lontano circa trent’anni, risuonando di una straordinaria attualita’, soprattutto quando parlava di “democrazie totalitarie“.

 E come non credergli, quando in Italia ci appropinquiamo alle elezioni impiegando il “porcellum“, una delle piu’ illiberali leggi elettorali, che non consente di scegliere chi ci rappresentera’. Quest’anno saranno cinque persone o poco piu’ a decidere chi siedera’ in parlamento.

Ma poi sono arrivate le notizie degli scontri a Lhasa, in Tibet, e all’improvviso le maglie della rete sociale che imbriglia noi italiani, mi sono parse piu’ larghe.

Il governo della “Repubblica” Cinese, chissa’ perche’, gradisce poco chi senza il minimo riguardo gli ricorda di essere in realta’ un regime oppressivo e totalitario, che impedisce la liberta’ di parola.

Ancor meno tollera, chi a torto o a ragione, tenta di sottrarsi al suo controllo.

Da anni il govero cinese, dopo l’invasione del Tibet, sta operando un genocidio culturale e materiale a danno dei pacifici abitanti di quella terra.

Ai tibetani sta accadendo quello che gia’ capito’ agli indiani d’America e agli aborigeni d’Australia: saranno progressivamente ridotti i propri spazi vitali e culturali, sara’ annientata la loro cultura, contaminata in maniera irreparabile.

Tutto questo avviene nel silenzio generale, delle organizzazioni internazionali, degli stati, delle chiese, della gente.

Eppure, non so perche’, ma provo una grande simpatia per questi tibetani, forse perche’ combattono a rischio della propria vita, per la propria storia, la propria cultura, il proprio paese, per l’improbabile futuro dei propri figli, e mi sembrano molto piu’ liberi di tanti di noi occidentali, con le nostre pseudo-democrazie e le coscienze anestetizzate.

Addio, Tibet. O forse no. Arrivederci.

Aborto? No grazie! febbraio 23, 2008

Posted by gianlucacelentano in Cultura e societa', Spiritualità.
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Feto

In principio fu la schiavitu’.

Poi il razzismo (e l’apartheid), la liberta’ d’espressione e di culto, la pari dignita’ tra uomo e donna, la difesa dei diritti dei minori, la moratoria contro la pena di morte.

La lunga strada delle battaglie a favore del riconoscimento dei diritti fondamentali dell’uomo e’ sempre stata accidentata e irta di ostacoli.

Spesso chi vi si e’ cimentato e’ stato additato come un visionario, un folle o un sovversivo.

Poi, il tempo e la crescita culturale ne hanno consentito la riabilitazione.

A volte tali modificazioni sociali sono state favorite dalle spinte e dalle istanze dei beneficiari, folle numerose e rumorose.
Tali altre (e’ il caso dei minori) da una rinnovata sensibilita’ di aree della societa’ civile.

E’ anche quello che sta accadendo per i “non nati“. Enorme massa silenziosa ed inerme, alla merce’ di chi puo’ scegliere per lei.

Nel medioevo morale che viviamo, l’efficientismo propagandato dalle societa’ postindustriali, spinge incessantemente verso l’eugenetica.

I miasmi di una concezione selettiva della vita, soffocano le menti di chi crede di poter disporre delle altrui esistenze.

Gli embrioni e i feti non conformi alle aspettative dei genitori, dei medici o della societa’, perdono il proprio status di individui ed “esseri umani” e trasformati in “non nati”, in materiale organico da cui saccheggiare parti di ricambio per altri individui, in cavie da laboratorio, in corpi di cui disfarsi tragicamente, persino nei cassonetti della spazzatura.

Tutto questo viene regolato sul piano giuridico, pianificato ed organizzato, con una freddezza ed un distacco agghiaccianti.

Si legittima il diritto delle madri contro quello dei figli, come se questo potesse essere moralmente accettabile o persino indiscutibile.

Si mistifica la realta’ edulcorando le parole, un omicidio volontario diviene un “aborto terapeutico” (per guarire chi?).

La “pillola del giorno dopo” propagandata quale metodo contraccettivo, anche se in realta’ viene assunta a concepimento gia’ avvenuto.

Chi si sottrae (mediante l’esercizio dell’obiezione di coscienza) al compimento di un vero e proprio crimine contro la vita e l’umanita’, viene additato e stigmatizzato.

Parlandone, Gandhi diceva: “Mi sembra chiaro come la luce del giorno che l’aborto è un crimine”.

E madre Teresa di Calcutta: “[…] Sento che oggigiorno il piu’ grande distruttore di pace e’ l’aborto, perche’ è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa. […] Perche’ se una madre puo’ uccidere il suo proprio figlio, non c’e’ più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me.”

Chi propaganda il diritto all’aborto, spesso lo fa portandone a motivazione casi limite, che non possono spiegare e giustificare il genocidio silenzioso compiuto nel disinteresse dei piu’.

Secondo i dati del 1997 dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’, ogni anno vengono praticati circa 53 milioni di aborti. Ogni anno sparisce silenziosamente un’intera nazione.

Non si puo’ rimanere omertosamente a guardare. Non si puo’ semplicemente volgere altrove lo sguardo. Chi lo fa si macchia delle stesse responsabilita’, di chi ha colpevolmente ignorato la schiavitu’, le leggi razziali, le deportazioni di massa.

Chi come Giuliano Ferrara, entrato nell’agone politico con la sua lista “per la moratoria aborto no grazie“, da alcuni emblematicamente definita pro life, si mette a confronto con temi tanto delicati e complessi, ponendo in discussione una consolidata carriera, merita se non approvazione, quantomeno rispetto.

Per approfondire l’argomento:
Aborto volontario e’ un omicidio
http://it.wikipedia.org/wiki/Aborto
http://www.ilfoglio.it/lista

A chi appartiene la cultura? novembre 3, 2007

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Cultura e societa', Libertà digitali.
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Tux sta leggendo

La scorsa settimana mi sono recato, in compagnia di alcuni amici, presso l’hacklab di Napoli, per l’annuale appuntamento del Linux day.

A conclusione della giornata, durante la quale si e’ parlato tra l’altro anche di telefonia VOIP, e’ stato inserito un dibattito relativo ad un argomento molto stimolante: il diritto d’autore .

I ragazzi di “Get Up Kids!” hanno presentato il proprio progetto libreremo.org, definito la rete p2p per la condivisione delle
conoscenze.

L’idea nasce come reprimenda del comportamento di quei professori universitari che, forti della propria posizione, speculano imponendo ai propri studenti testi di volta in volta rinnovati, non tanto per esigenze didattiche, quanto per mere convenienze commerciali.

I promotori del progetto hanno anche raccontato come, a chiusura di alcuni di questi testi, siano addirittura presenti i moduli stampati, da compilare per prenotare gli esami.

Come protesta contro il caro libri e la speculazione editoriale e’ stato concepito il progetto libreremo.org, che mentre scrivo ha gia’ raccolto le scansioni di ben 1600 libri.

Il nome del progetto e’ un gioco di parole che sintetizza l’idea di base: la cultura e’ di tutti, non solo di chi la produce, percio’ occorre liberarla.

Ma se tutto questo a prima vista puo’ apparire molto romantico, la realta’ (a mio avviso) e’ piu’ complessa di come la percepiscano i “Get Up Kids”.

Infatti i promotori del progetto acquisiscono indistintamente opere di speculatori, di scrittori affermati o emergenti, senza alcun genere di scrematura.

Non si curano del “danno morale e materiale” procurato a chi grazie a quei testi ci campa (non solo lo scrittore o l’editore, ma anche il tipografo, i suoi collaboratori, i fornitori, i clienti, i distributori, i negozianti, ecc.) e alla società in senso generale, mediante l’indebolimento e la destrutturazione di processi economici.

I “Get Up Kids” a tutto questo non danno peso, agiscono (con il nobile intento di concedere a tutti un pezzo di cultura) con la leggerezza di un bambino (da qui forse il nome), senza preoccuparsi delle conseguenze delle proprie azioni e rivendicando il diritto a operare, come fanno, per il bene comune…

…ma forse anche perche’ i libri pubblicati senza autorizzazione degli autori, non sono i propri!

Il Web 2.0 in un film febbraio 7, 2007

Posted by gianlucacelentano in Cultura e societa', Libertà digitali.
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Senti parlare spesso del web 2.0 e non hai ben compreso di cosa si tratta?

Grazie a questo bellissimo e intelligente “corto” di YouTube lo capisci in soli 4 minuti!

Entrare in siti superprotetti travestiti da Google gennaio 27, 2007

Posted by gianlucacelentano in Libertà digitali, Privacy.
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Google mask

La notizia e’ di quelle che fanno tremare i polsi a piu’ di un webmaster: e’ possibile “fingersi” Google (o meglio il suo spider) per entrare indisturbati in siti a pagamento o comunque protetti.

Per approfondire questa notizia fai clic sul seguente link e visita il forum di Internet Web Marketing

Tra la vita e la morte gennaio 14, 2007

Posted by gianlucacelentano in Cultura e societa', Spiritualità.
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Negli ultimi tempi mi sono scoperto piu’ volte a riflettere su due casi umani, due storie cosi’ differenti tra loro eppure collegate.

La prima e’ quella di Piergiorgio Welby, Piero per gli amici, l’uomo prigioniero da alcuni decenni della propria distrofia e del proprio corpo, trasformato in icona vivente (o forse dovrei dire morente), dal partito dei Radicali, nella loro campagna politica a favore dell’eutanasia.

Piero Welby e’ morto poco tempo fa, su sua richiesta un medico gli ha staccato il respiratore che lo teneva in vita, avendo cura di sedarlo per ridurre la conseguente sofferenza.

Pochi giorni dopo quella di Welby, si e’ conclusa un’altra vicenda umana. In Iraq e’ stato impiccato Saddam Hussein, l’odiato ex-temuto, ex-dittatore di quella nazione, al termine di un processo “farsa” voluto (in apparenza) dal governo iracheno in carica, ma come e’ noto deciso dai vertici USA e in particolare del presidente Bush jr. che tanto l’auspicava.

E’ noto che gli Stati Uniti d’America hanno mosso una guerra di destabilizzazione all’Iraq, in violazione palese del diritto internazionale, rifiutando di sottoporre i propri atti e quelli dei propri soldati al TPI (Tribunale Penale Internazionale).

Gli States hanno montato una serie di accuse, mostratesi successivamente infondate, false e addirittura costruite a tavolino, per poter disporre del pretesto ad avviare e condurre una sanguinosa guerra, con grandissime perdite in termini di vite umane, che ancora non accenna a terminare.

Come e’ noto i motivi reali (diversi da quelli ufficializzati) furono almeno due:

1) Saddam conscio della forza che gli veniva dalla quantita’ di “oro nero” prodotto dall’Iraq, pavento’ la possibilita’ di non quotare piu’ il greggio iracheno in dollari, ma in Euro. Se fosse successo, certamente avrebbe assestato un duro colpo all’economia americana, con un gesto che avrebbe potuto trovare consenso e “imitatori” nel consesso dei paesi arabi.

2) Impossessarsi del petrolio di cui l’Iraq e’ ricco.

A questi due va forse aggiunto un terzo: l’ambizione di ridisegnare il quadro geopolitico della zona, disponendo di un nuovo stato “alleato” sul cui territorio allocare truppe e risorse, che conducessero a piu’ miti riflessioni gli ingombranti vicini: Siria e Iran.

Pur essendo stato Saddam Hussein un uomo crudele e tirannico, macchiatosi di orrendi crimini contro i propri nemici e nello specifico contro il popolo dei curdi, la sua esecuzione ha suscitato molto scalpore in Europa e tra i difensori dei diritti civili.

Come si puo’ infatti addossare una colpa ad un uomo, macchiandosi del medesimo crimine?

Si puo’ forse accusare qualcuno di essere un ladro, mentre lo si deruba?

O dare dell’assassino ad un altro , mentre lo si uccide?

Piero Welby e Saddam Hussein, due storie diverse eppure collegate: il primo non voleva piu’ vivere, il secondo sperava di non morire.

Ma sara’ poi vero che Welby desiderasse morire? O e’ stato il contesto di amplificazione mediatica del suo dramma, la strumentalizzazione politica e la latitanza delle istituzioni a spingerlo in questa direzione?

Forse Welby e’ morto perche’ e’ stato lasciato solo, come Saddam.

Che strano mondo il nostro, con quali contraddizioni!

Se un uomo disperato tenta il suicidio glielo si impedisce, perche’ si riabbia e torni sui suoi passi.

Se un altro chiede di morire, lo si seda perche’ possa farlo (senza sofferenze e ripensamenti).

Se un altro ancora chiede di vivere lo si impicca con un pretesto, perche’ restando in vita non possa incriminare i suoi accusatori, quelli che un tempo lo chiamavano “amico”.

Chi siamo? Come saremo? Cosa ne e’ della nostra umanita’? Davvero sta a noi decidere della vita e della morte?

Io so solo che siamo costantemente in bilico tra le due.

Adunanza digitale: the day after. novembre 5, 2006

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Libertà digitali, Privacy.
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Adunanza di linuxiani
Ieri ho partecipato all’incontro “Adunanza digitale“, un evento a carattere nazionale, organizzato e promosso dall’Hacklab di Caserta, finalizzato a promuovere l’uso cosciente di internet , la difesa della privacy, l’implementazione gratuita del VOIP, la spiegazione dei meccanismi dietro al TCG, ed in particolare volto a diffondere e promuovere il software libero e le tematiche ad esso correlate.

I lavori si sono articolati in una giornata densa di incontri e dibattiti, ripresi dalla RAI e trasmessi anche in streaming on line, che hanno evidenziato una società arretrata sul piano della cultura digitale, anche e soprattutto per “l’ignoranza” informatica dei politici locali e nazionali (di qualunque schieramento).

Quasi a confermare questa tesi, l’Assessore alla Ricerca Scientifica e Informatica, che ha aperto i lavori, ha ammesso di capirne poco di informatica (sigh!).

Ora si potrebbe obiettare che un pubblico amministratore deve essere innanzitutto un manger, non necessariamente competente nel settore gestito, perchè coadiuvato dai tecnici, il che in parte è vero.

Tuttavia esistono alcune aree particolari, come la Sanità e la Ricerca Scientifica e Informatica, dove senza una solida preparazione culturale, che renda competenti nei settori da Amministrare, diviene pressocchè impossibile coordinarli con buoni risultati.

Del resto, a conferma della mia tesi, resta la sconfortante assenza di cultura digitale nel nostro paese.

Ad esempio la gran parte delle pubbliche amministrazioni continua ad adoperare programmi proprietari a pagamento (MS Windows (c), MS Word (c), MS Excel (c), MS Access (c), ecc.), pur in presenza di loro equipollenti gratuiti (Linux, Open Office, ecc.) che, come stimato da uno dei relatori del convegno, porterebbero ad un risparmio per le casse dello stato pari a 1 Milardo di Euro (circa 2.000 miliardi di lire).

Insomma il Governo potrebbe disporre di un imponente capitale che potrebbe portare ad un contenimento delle tasse, invece dell’aumento operato in questi giorni.

Adesso invece, come se non bastasse, tutto questo flusso di danaro finisce per entrare principalmente nelle casse di un’unica azienda americana, con il vantaggio di arricchire un’economia concorrente.

Insomma nella giornata di Adunanza digitale, , con intento divulgativo, si sono toccate tematiche importanti, pur senza esaurirle.

Tutto bene dunque?

In parte. Se mi è consentito muovere una critica agli organizzatori (ai quali va comunque il plauso per l’iniziativa), vorrei dire che per avere ancor maggiore presa tra la gente comune, dovrebbero abbandonare alcune ideologie, che (a mio avviso) limitano la “potenza” del messaggio.

Mi spiego meglio. Gli “evangelisti” del FLOSS (software libero e open source) predicano una filosofia del lavoro cooperativa piuttosto che competitiva. E questo è sicuramente affascinante ed interessante: lavorare insieme per il bene comune!

L’efficacia di questo modello produttivo è testimoniata dall’incredibile prolificità dei programmatori, che da ogni parte del mondo, riversano le opere del proprio ingegno in Sourceforge, il più grande repository al mondo di software open source.

Tuttavia la bontà di un lavoro non si misura solo in termini di efficacia (raggiungimento dell’obiettivo), ma anche di efficienza (riuscirci in modo ecologico: facendo in modo che i costi/sforzi necessari non superino i ricavi/benefici).

I relatori della manifestazione di ieri, hanno giustamente spiegato come software libero e open source non significhi necessariamente gratis, ma che anzi chi ne è capace può trarvi anche il suo giusto profitto.

Peccato però che esibissero quali testimonial del “free software pensiero”, due simpatici e promettenti giovanotti che, dopo quasi due anni di lavoro speso per un progetto teso a realizzare un gioco isometrico (ancora non utilizzabile perchè lungi dall’essere completo), si ritrovavano a coordinare un team di 10 sviluppatori (cooperanti gratuitamente da tutto il mondo), e 5 dollari di donazioni ricevuti fino a quel momento, ovviamente insufficienti a far fronte alle necessità di un progetto così lungo.

Ecco dunque il rischio: additare il FLOSS come la panacea di tutti i mali, può creare pericolose illusioni come quelle che alcuni anni fa condussero alla bolla della new economy, quando bastava mettere una @ nel proprio marchio per vedere crescere le proprie quotazioni aziendali.

Insomma closed od open che sia un progetto, non può prescindere da principi di efficacia ed efficienza.

IRAN: Frenate quell’ADSL! ottobre 29, 2006

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Libertà digitali.
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ADSL Tartaruga

E’ un déjà vu, chi gestisce il potere vuole controllare i mezzi di espressione ed informazione.

Ma se nei paesi “democratici” l’esercizio di questo controllo deve essere operato in maniera più subdola, raffinata e meno appariscente (ad esempio attraverso un’intricata selva di partecipazioni in gruppi editoriali, pressioni e favori a giornalisti e talvolta ad intere redazioni, “amicizie” trasversali nei vari schieramenti politici, ecc.), in paesi dispotici e teocratici questo non è indispensabile.

Almeno così deve pensarla il Ministro iraniano delle Telecomunicazioni che dalla metà di ottobre ha vietato a tutti i provider locali di fornire collegamenti a velocità superiore ai 128Kb/s.

Naturalmente una prestazione così scadente è tesa a limitare fortemente l’impiego del mezzo, soprattutto quando impiegato per osservare on line telegiornali stranieri o per scambiare foto e documenti voluminosi.
Se ti domandi perchè colpire internet, invece di preoccuparsi di televisioni e giornali, la risposta è semplice: giornali e televisioni sono già sotto il controllo di governa, mentre internet è l’ultima frontiera per la libertà di espressione.

Ad ogni modo niente paura, aggirare la censura di stato è ancora possibile, grazie ad un servizio segnalatomi da un amico medico: la connessione satellitare a 2 vie.

Niente a che vedere con la vecchia connessione che prevedeva il download via satellite e l’upload tramite linea telefonica o adsl.

Qui si parla di un sistema in grado di ricevere e trasmettere “world-wide” (anche se sei nel bel mezzo di un deserto) via satellite.

Se ti interessa l’argomento, puoi trovare maggiori informazioni nelle seguenti pagine:

http://www.bigpond.com/

http://www.starband.com/

Analfabetismo digitale ottobre 8, 2006

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Libertà digitali.
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analfabeta digitale

Digital divide è un brutto termine per indicare una tragica realtà: l’umanità si sta spaccando in due.

Da un lato chi dispone delle moderne tecnologie dell’informazione e comunicazione sapendole utilizzare, dall’altro tutti gli altri.

Si potrebbe pensare che questo divario esista soprattutto tra i membri dei paesi economicamente avanzati e quelli delle altre nazioni, ma in realtà questo fenomeno è rilevabile in tutte le parti del mondo con diverse sfumature.

Tra le varie attività di cui mi interesso c’è anche quella della formazione e non posso fare a meno di rilevare come persino tra gran parte dei giovani alberghi un diffuso analfabetismo digitale, ancor più grave quando accompagnato dall’assenza di consapevolezza, spesso figlia dell’equivoco che saper maneggiare una console di videogiochi o scrivere una lettera al computer sia indicativo di una cultura informatica.

Così non è, come ben sa chiunque faccia un uso continuativo delle moderne tecnologie, imbattendosi tutti i giorni in aspetti e problematiche nuove anche quando si sia degli esperti del settore.

Ma cosa ha a che fare la cultura digitale con la casalinga di Voghera e perchè dovrebbe interessarle?

La risposta, pur di fronte alla complessità e articolazione dell’argomento, è riconducibile ad una semplice equazione:

cultura digitale = possibilità di conoscere e di scegliere = potere!!!

Mi sembra che Umberto Eco abbia detto che, se una volta l’uomo di cultura era chi “riteneva” le informazioni, oggi è colui che sa dove e come reperirle in poco tempo.

Torniamo all’esempio della casalinga di Voghera, immaginando che la poverina sia madre di una neonata allattata artificialmente con un prodotto in polvere venduto in farmacia a 55,00 Euro il pacco (esiste realmente).

Lei ed il marito si danno un gran da fare per scovare la farmacia con il prezzo più vantaggioso (si fa per dire), girando tutta la città con gran dispendio di tempo e di energie.

Finalmente, dopo tanto peregrinare, riescono a trovarne una che grazie ad una speciale promozione gli consente di acquistare il prodotto a ben 49,50!

Nel medesimo stabile abita anche un’altra mamma, con le medesime esigenze, che via internet riesce ad acquistare lo stesso identico prodotto in Germania, facendoselo mandare a casa al prezzo di 11,00 Euro comprensivi delle spese di trasporto e ottenendo un considerevole risparmio di tempo e di danaro.

Esempio di scuola?

Tutt’altro, si tratta di un racconto vero (tranne per il fatto che la casalinga non è di Voghera) , che dovrebbe aiutare a riflettere.

L’ “analfabetismo digitale” della prima famiglia, si è tradotto in una perdita di risorse (tempo e danaro) per la stessa.

Estendendo questo esempio ad altre situazioni similari, comprenderai facilmente come la seconda famiglia potrebbe, dopo un certo numero di anni, trovarsi a gestire una quantità di risorse sensibilmente maggiori rispetto alla prima e quindi a disporre di maggiori possibilità.

L’esempio delle due famiglie è estendibile ad intere porzioni della società e spesso a nazioni intere.

Qualcuno obietterà che non tutti possono essere dei “tecnici”, ma che comunque ci si può servire delle moderne tecnologie tramite degli intermediari “esperti” (parenti, amici, consulenti, ecc.).

Questo è in parte vero, ma se osserviamo la storia, nei secoli i regnanti e gli uomini di potere hanno sempre speso fortune per l’educazione dei propri successori, al fine di garantirgli la possibilità di accedere “direttamente” alle informazioni.

Non mi pare infatti di ricordare re o imperatori analfabeti, che si affidassero alla lettura di terzi per conoscere il contenuto di un documento importante o per siglarlo.

Ed oggi (e ancor più domani prossimo) la cultura in senso lato, non può più prescinere da quella digitale.

E invece ecco che tra i nostri governanti regna incontrastato un gravissimo “analfabetismo digitale”, specchio di quello del paese.

Così proprio coloro che dovrebbero tirarci fuori dal “pantano” in cui stiamo sprofondando, finiscono per darci il colpo di grazia, attraverso leggi insensate che finiscono per peggiorare la situazione.

Se dubiti di quello che dico, domandati chi sia l’uomo più ricco del pianeta…

Uno sceicco, un capo di governo, un banchiere, un petroliere?

Niente di tutto questo, è un tranquillo signore un pò imbolsito, titolare di un’azienda informatica…

si, hai pensato bene, si tratta proprio di Bill Gates!

10 anni davanti al televisore agosto 22, 2006

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Libertà digitali.
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icona vecchio televisore

Nei giorni scorsi alcuni notiziari hanno ripreso la notizia (già vecchia qualche mese) secondo cui nella vita media di un individuo che raggiunga gli ottant’anni, almeno dieci sono spesi davanti al televisore.

Prescindendo dalla precisione di questi conteggi, questo non può non far riflettere su quanto tempo viene effettivamente sottratto ad altre attività più edificanti e utili.

Ora, un individuo che trascorra tutto questo tempo a sorbirsi (passivamente) tutto quello che la televisione gli ammannisce, non potrà evitare di farsene influenzare, pur se dotato di spirito critico.

Chissà quindi a quanto arriverebbe il conteggio del tempo perso, considerando anche quello speso a lavorare per guadagnare i soldi necessari all’acquisto di tutti i beni che non servono, ma che il marketing televisivo riesce a farci percepire come indispensabili.

E quasi ad aggiungere il danno alla beffa… ci fanno anche pagare il canone RAI!!!

TORPARK: La cipolla che rende invisibili in rete! luglio 9, 2006

Posted by gianlucacelentano in Libertà digitali, Privacy, Strumenti di difesa.
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logo software torpark

Ecco uno di quegli strumenti che se non ci fosse andrebbe inventato, utile agli smanettoni, ma facilissimo da usare anche per neofiti e dummies.

Se non ami che qualche ficcanaso possa controllare cosa stai leggendo o facendo in rete, magari profilandoti per fini più o meno leciti, con un semplice clic puoi scaricare TORPARK sul tuo pc o persino sulla tua pendrive USB, dal momento che non richiede installazione!

Torpark è integrato in una versione modificata di Firefox (celebre brower open source), già configurata in maniera ottimale per questo impiego, per cui è sconsigliato effettuarne tentativi di modifica.

Con Torpark potrai navigare in modo anonimo da casa, come fuori casa (dal momento che può risiedere su di una semplice pen drive).

Quando esegui il file Torpark.exe, viene attivata una connessione al circuito TOR, che crea indirettamente un tunnel cifrato tra il tuo pc e il computer TOR che esce su internet.

Torpark è piccolo, facile da usare, privo di spyware ed adaware e soprattutto è GRATIS!

Se vuoi sostenere il progetto TOR potrai attivare un server TOR sul tuo PC di casa o lavoro, destinando parte della tua banda.

Per informazioni e suggerimenti puoi contattare Steve Topletz , autore di Torpark, e il suo gatto Felicia facendo clic qui.

Libera la tua mente e nutri lo spirito!           marzo 10, 2006

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Spiritualità.
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Ciao e benvenuto (o benvenuta) sul mio blog personale,

queste pagine sono un invito alla riflessione sulla nostra condizione umana (la mia, la tua e di quel paio d’altri che ci stanno leggendo).

L’obiettivo che vorrei dividere con te è quello di scrostare la mente dai tanti condizionamenti socio-culturali ai quali andiamo soggetti, per arrivare ad essere padroni di esprimere liberamente il proprio pensiero e senza limitarci ad essere meri ripetitori di quello altrui.

Il pensiero in libertà ha sempre fatto paura ai potenti (i re, i governanti, le lobbies, le chiese, gli apparati, i partiti, le istituzioni in genere), che ne hanno sempre ricercato il controllo.

Le ideologie sono il frutto più maturo di tale esercizio, per la loro abilità di celarsi tra le idee.

Ma avere una mente libera di ragionare di per se’ non è sufficiente: il pensiero acquista forza nella misura in cui lo si riesce a comunicare, non finchè lo tieni chiuso in qualche taschino, quasi che fosse una presenza rassicurante.

Certo la comunicazione interpersonale è quasi sempre possibile, ma per ragioni squisitamente matematiche, per questa via il pensiero si propaga con una lentezza insopportabile, almeno per chi dispone di una sola esistenza.

Sarà per questo che i mezzi di comunicazione di massa sono tanto ambiti, capaci come sono (in un lasso di tempo accettabile) di rendere lo sciocco e il savio profeti di nuove culture.

La propaganda, il marketing e le pubblicità di ogni genere, i giornali, la radio e le televisioni, l’apparato travestito da associazionismo, l’istruzione preconfezionata e con l’etichetta (non visibile), i movimenti culturali sponsorizzati, ecc. sono alcuni degli strumenti (più o meno raffinati) impiegati a tal scopo e assolutamente fuori dalla portata dell’uomo comune.

Tuttavia, da qualche anno, il sonno di chi gestisce le sale dei bottoni è stato turbato da uno strumento anarchico: Internet!

Finora, ai tentativi di censura e di controllo, Internet ha saputo rispondere come un’idra, alla quale per ogni testa mozzata se ne sono sostituite altre due.

In questa terra di mezzo il confronto con i Poteri Forti appare ancora possibile, ma richiede una sana e robusta cultura digitale, per difendere l’ultimo avamposto della libertà d’espressione.

Ricorda tuttavia, che il libero pensiero appartiene agli spiriti liberi.

E’ stato detto: “La Verità vi renderà liberi“, pertanto occorre servirla con dedizione e conoscerne la Bellezza.

Solo elevando il nostro spirito e liberandolo da interessi materiali e particolari, potremo strappare le catene delle paure, che imprigionano l’animo degli uomini in molteplici modi.

Non ti chiedo di essere d’accordo con me o di credere a quanto ti racconto, ma solo di rifletterci su, pensando a come questo possa cambiare la tua vita.

Gianluca Celentano