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Io sto con Saviano ottobre 29, 2008

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Cultura e societa'.
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Roberto Saviano

Roberto Saviano

Qualche sera fa, in casa di amici, si discuteva con un magistrato e con altri circa il clamore suscitato da “Gomorra” il libro denuncia di Roberto Saviano, a cui si e’ ispirato l’omonimo film di Matteo Garrone.

L’idea di alcuni, compreso il magistrato, che per lavoro ben conosceva le realta’ trattate nel libro, era che Saviano si fosse sovraesposto mediaticamente per ragioni di marketing, finalizzate a procurargli notorieta’ e vantaggi economici.

Per qualche altro, il lavoro di Saviano era inutile, poiche’ nulla aggiungeva a fatti in larga misura gia’ noti, gettando solo ulteriore discredito su territori con un’immagine gia’ sufficientemente deturpata.

Accuse simili le avevano espresse pochi giorni fa, attraverso la televisione, alcuni giovani di Casal di Principe.

Nemo profeta in patria.

Eppure, mentre provo a immaginarmi questo giovane tra i ventisei e i ventisette anni (tanti ne aveva quando scrisse Gomorra), assolutamente sconosciuto, chiuso nel silenzio della sua stanza a riversare in pagine su pagine la propria rabbia impotente (frutto di un’acuta osservazione di fatti e comportamenti criminosi e criminogeni), mi riesce difficile pensare che lo abbia fatto con la consapevolezza o anche la semplice speranza di diventare famoso come lo e’ divenuto, per vedere classificato il proprio testo, dal New York Times, come uno dei 100 migliori libri scritti al mondo nel 2007.

Faccio fatica a credere che pensasse o sperasse di finire a vivere sottoscorta ventiquattr’ore su ventiquattro, rinunciando alla spensieratezza dei suoi coetanei.

Gomorra io l’ho letto. Alcuni di quelli che lo criticano no.

E’ un libro che fa male, che colpisce allo stomaco, che fa porre domande.

Proprio quello che teme chi necessita delle zone d’ombra per operare: attenzione, risveglio della coscienza civile.

Ma Saviano non si limita ad un’azione di denuncia, mostra il “re nudo”, le debolezze e i retroscena dei principali attori del crimine organizzato, li sfida apertamente e continua a farlo di continuo rilasciando dichiarazioni e interviste, tenendo seminari.

Un tempo i detentori di un simile coraggio, capaci di rischiare la propria vita per sostenere le proprie idee, venivano chiamati EROI, oggi invece li si critica o si addita al pubblico ludibrio, un altro segno dei tempi e della decadenza della nostra cultura.

Saviano e’ stato attaccato persino da qualche esponente delle istituzioni, in forza a un partito di cui si denuncia nel libro la copertura politica a operazioni non propriamente limpide.

Non mi piace il cinico tentativo di screditare questo giovane scrittore e di fargli deserto intorno, per questo voglio testimoniargli la mia vicinanza ideale.

Io sto con Saviano.

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