jump to navigation

Far West Hi-Tech: non sparate sulla privacy! aprile 30, 2008

Posted by gianlucacelentano in Cultura e societa', Libertà digitali, Privacy.
Tags: , , , ,
add a comment

Tempi duri per la privacy, come dimostrano due notizie che voglio riassumere di seguito.

La prima riguarda Cofee, un programma sviluppato da un programmatore cinese, capace di superare in circa 20 minuti le difese di Windows.

La cosa non desterebbe scalpore, se non fosse che programma e programmatore sono stati entrambi “arruolati” da mamma Microsoft, che in questi giorni sta tenendo una serie di corsi a centinaia di esperti delle forze dell’ordine di circa una trentina di paesi, per insegnargli come violare la privacy assicurata da Windows, alle informazioni contenute sui pc dei vari utenti.

Se gia’ ti si sono rizzati i peli sul collo, cosa dire della brillante trovata dell’Agenzia delle Entrate, che ha pubblicato sul web le dichiarazioni dei redditi del 2005, in nome di un malinteso senso di trasparenza?

Alla luce di queste informazioni, emerge in tutta la sua gravita’ l’incoerenza di quegli Stati, che se da un lato tartassano le aziende con norme e dispositivi atti a tutelare la privacy dei cittadini, dall’altra si sentono dispensati dal loro rispetto.

Tutto secondo uno scenario da “Far West tecnologico“, secondo cui la ragione e’ dalla parte del piu’ forte!

Entrare in siti superprotetti travestiti da Google gennaio 27, 2007

Posted by gianlucacelentano in Libertà digitali, Privacy.
add a comment

Google mask

La notizia e’ di quelle che fanno tremare i polsi a piu’ di un webmaster: e’ possibile “fingersi” Google (o meglio il suo spider) per entrare indisturbati in siti a pagamento o comunque protetti.

Per approfondire questa notizia fai clic sul seguente link e visita il forum di Internet Web Marketing

Adunanza digitale: the day after. novembre 5, 2006

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Libertà digitali, Privacy.
add a comment

Adunanza di linuxiani
Ieri ho partecipato all’incontro “Adunanza digitale“, un evento a carattere nazionale, organizzato e promosso dall’Hacklab di Caserta, finalizzato a promuovere l’uso cosciente di internet , la difesa della privacy, l’implementazione gratuita del VOIP, la spiegazione dei meccanismi dietro al TCG, ed in particolare volto a diffondere e promuovere il software libero e le tematiche ad esso correlate.

I lavori si sono articolati in una giornata densa di incontri e dibattiti, ripresi dalla RAI e trasmessi anche in streaming on line, che hanno evidenziato una società arretrata sul piano della cultura digitale, anche e soprattutto per “l’ignoranza” informatica dei politici locali e nazionali (di qualunque schieramento).

Quasi a confermare questa tesi, l’Assessore alla Ricerca Scientifica e Informatica, che ha aperto i lavori, ha ammesso di capirne poco di informatica (sigh!).

Ora si potrebbe obiettare che un pubblico amministratore deve essere innanzitutto un manger, non necessariamente competente nel settore gestito, perchè coadiuvato dai tecnici, il che in parte è vero.

Tuttavia esistono alcune aree particolari, come la Sanità e la Ricerca Scientifica e Informatica, dove senza una solida preparazione culturale, che renda competenti nei settori da Amministrare, diviene pressocchè impossibile coordinarli con buoni risultati.

Del resto, a conferma della mia tesi, resta la sconfortante assenza di cultura digitale nel nostro paese.

Ad esempio la gran parte delle pubbliche amministrazioni continua ad adoperare programmi proprietari a pagamento (MS Windows (c), MS Word (c), MS Excel (c), MS Access (c), ecc.), pur in presenza di loro equipollenti gratuiti (Linux, Open Office, ecc.) che, come stimato da uno dei relatori del convegno, porterebbero ad un risparmio per le casse dello stato pari a 1 Milardo di Euro (circa 2.000 miliardi di lire).

Insomma il Governo potrebbe disporre di un imponente capitale che potrebbe portare ad un contenimento delle tasse, invece dell’aumento operato in questi giorni.

Adesso invece, come se non bastasse, tutto questo flusso di danaro finisce per entrare principalmente nelle casse di un’unica azienda americana, con il vantaggio di arricchire un’economia concorrente.

Insomma nella giornata di Adunanza digitale, , con intento divulgativo, si sono toccate tematiche importanti, pur senza esaurirle.

Tutto bene dunque?

In parte. Se mi è consentito muovere una critica agli organizzatori (ai quali va comunque il plauso per l’iniziativa), vorrei dire che per avere ancor maggiore presa tra la gente comune, dovrebbero abbandonare alcune ideologie, che (a mio avviso) limitano la “potenza” del messaggio.

Mi spiego meglio. Gli “evangelisti” del FLOSS (software libero e open source) predicano una filosofia del lavoro cooperativa piuttosto che competitiva. E questo è sicuramente affascinante ed interessante: lavorare insieme per il bene comune!

L’efficacia di questo modello produttivo è testimoniata dall’incredibile prolificità dei programmatori, che da ogni parte del mondo, riversano le opere del proprio ingegno in Sourceforge, il più grande repository al mondo di software open source.

Tuttavia la bontà di un lavoro non si misura solo in termini di efficacia (raggiungimento dell’obiettivo), ma anche di efficienza (riuscirci in modo ecologico: facendo in modo che i costi/sforzi necessari non superino i ricavi/benefici).

I relatori della manifestazione di ieri, hanno giustamente spiegato come software libero e open source non significhi necessariamente gratis, ma che anzi chi ne è capace può trarvi anche il suo giusto profitto.

Peccato però che esibissero quali testimonial del “free software pensiero”, due simpatici e promettenti giovanotti che, dopo quasi due anni di lavoro speso per un progetto teso a realizzare un gioco isometrico (ancora non utilizzabile perchè lungi dall’essere completo), si ritrovavano a coordinare un team di 10 sviluppatori (cooperanti gratuitamente da tutto il mondo), e 5 dollari di donazioni ricevuti fino a quel momento, ovviamente insufficienti a far fronte alle necessità di un progetto così lungo.

Ecco dunque il rischio: additare il FLOSS come la panacea di tutti i mali, può creare pericolose illusioni come quelle che alcuni anni fa condussero alla bolla della new economy, quando bastava mettere una @ nel proprio marchio per vedere crescere le proprie quotazioni aziendali.

Insomma closed od open che sia un progetto, non può prescindere da principi di efficacia ed efficienza.

TORPARK: La cipolla che rende invisibili in rete! luglio 9, 2006

Posted by gianlucacelentano in Libertà digitali, Privacy, Strumenti di difesa.
add a comment

logo software torpark

Ecco uno di quegli strumenti che se non ci fosse andrebbe inventato, utile agli smanettoni, ma facilissimo da usare anche per neofiti e dummies.

Se non ami che qualche ficcanaso possa controllare cosa stai leggendo o facendo in rete, magari profilandoti per fini più o meno leciti, con un semplice clic puoi scaricare TORPARK sul tuo pc o persino sulla tua pendrive USB, dal momento che non richiede installazione!

Torpark è integrato in una versione modificata di Firefox (celebre brower open source), già configurata in maniera ottimale per questo impiego, per cui è sconsigliato effettuarne tentativi di modifica.

Con Torpark potrai navigare in modo anonimo da casa, come fuori casa (dal momento che può risiedere su di una semplice pen drive).

Quando esegui il file Torpark.exe, viene attivata una connessione al circuito TOR, che crea indirettamente un tunnel cifrato tra il tuo pc e il computer TOR che esce su internet.

Torpark è piccolo, facile da usare, privo di spyware ed adaware e soprattutto è GRATIS!

Se vuoi sostenere il progetto TOR potrai attivare un server TOR sul tuo PC di casa o lavoro, destinando parte della tua banda.

Per informazioni e suggerimenti puoi contattare Steve Topletz , autore di Torpark, e il suo gatto Felicia facendo clic qui.