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Spazzatura: Lo stato che opprime i cittadini! Maggio 24, 2008

Posted by gianlucacelentano in A voce alta, Cultura e societa'.
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Sacchetto spazzatura

Non e’ una svista, ho scritto di proposito la parola stato con la “s” minuscola, perche’ quello che non si adoperi per il bene dei propri cittadini e’ davvero uno stato piccolo, piccolo. E quello italiano pare davvero affetto da una sindrome incurabile di nanismo.

Oppressione, vessazione, tirannia, scegli tu il sinonimo, la sostanza non cambia, per quello che sta succedendo in questi giorni in Campania.

Come definire altrimenti l’atteggiamento di uno stato incapace di gestire un problema ordinario (per altri paesi) come quello dello smaltimento dei rifiuti, lasciando i propri cittadini per decenni sotto cumuli d’immondizia e alla merce’ delle malattie.

Attenzione, il problema spazzatura a Napoli e’ endemico, dal momento che a fasi alterne si e’ ripresentato tale e quale per circa 40 anni (nel 1973 a Napoli ci fu un’epidemia di colera per il deteriorarsi dei rifiuti).

Ma parlando di Napoli e’ impossibile non parlare di tutta la Campania, accomunata con varie sfumature al medesimo triste, puzzolente, cancerogeno destino.

Il nominatissimo libro “Gomorra” di Saviano ha svelato alle masse lo scempio delle discariche abusive, dei materiali vietatissimi e mortali (amianto, rifiuti chimici e industriali non trattati, carcasse di balene, ecc.), dei traffici ignobili che purtruppo criminali organizzati conducono in societa’ con politici e pubblici amministratori senza scrupoli.

In piu’ parti della Campania folle di giovani, di genitori, di nonni, di religiosi, hanno sfilato per portare all’attenzione dello stato una verita’ apparentemente ovvia: che non si possono sversare senza alcun criterio rifiuti di ogni genere (compresi quelli vietati e pericolosi) all’interno o in prossimita’ delle citta’.

Il risultato e’ stato quello di essere malamente manganellati dalle forze di polizia e di vedere in televisione gli “esperti” o politici di turno commentate le proprie proteste come frutto di interventi manipolati dalla camorra.

Ma quale camorra? La camorra non ha nessun interesse per folle di poliziotti, carabinieri e agenti della Digos che passano al setaccio il territorio. La camorra preferisce il silenzio, non la visibilita’.

A Caserta, dove e’ localizzata quella che molti considerano la piu’ pericolosa discarica illegale della Campania (Lo Uttaro), una lunghissima battaglia ha opposto la cittadinanza a Comune, Provincia, Regione e persino il Presidente della Repubblica, Napolitano, ne ha stigmatizzato il “comportamento egoista”.


I cittadini, malconci per le percosse ricevute dalle “forze dell’ordine”, sono stati fatti passare per insensati e irresponsabili.

Poi sono arrivati i provvedimenti della magistratura a dare ragione a quei cittadini, a dare conforto a quello che ripetevano inascoltati per un anno intero. Si e’ scoperto il grave danno per la salute della gente, il disastro ambientale procurato, l’inquinamento della falda acquifera e dei campi coltivati adiacenti.

Tutto risolto? Macche’…

…adesso che Guido Bertolaso e’ stato nuovamente incaricato di risolvere il problema rifiuti in Campania, non potendo riaprire i siti sequestrati dai magistrati per il danno arrecato alla salute delle persone, cosa fa? Impiega i terreni adiacenti: ad esempio a Caserta, la discarica Mastroianni prospiciente la discarica sequestrata “Lo Uttaro”, separata dalla prima da un muretto e da un sottile diaframma di terra.

Lo sgomento e’ forte, soprattutto da parte di chi pur pagando le imposte per lo smaltimento dei rifiuti e adoperandosi da sempre per la raccolta differenziata, sa bene che il disastro nelle strade piu’ che alla popolazione e’ imputabile alla classe dei pubblici amministratori che si occupano (o dovrebbero farlo) della gestione del problema.

I medesimi funzionari dello stato che, adesso dopo il “richiamo dell’Europa”, decidono deliberatamente, in barba alle proteste e alle obiezioni della societa’ civile, alle analisi dell’ARPA Campania, alle perizie di medici e professori universitari, ai disastri accertati dalla magistratura, di scrollarsi dalle spalle con indifferenza tutti questi fatti e ripetere in maniera insensata tutti quei passi che hanno condotto ai danni gia’ accertati, in totale spregio della salute della gente comune.

Ma possibile che sia cosi’ difficile da comprendere che i rifiuti (e in particolare quelli pericolosi) e gli inceneritori vadano realizzati in localita’ con un basso grado di urbanizzazione? E non in zone densamente abitate, quali ad esempio quella di Napoli e provincia che da sola fa circa un milione e mezzo di abitanti?

E invece lo stato, per garantire mani libere a chi deve operare in suo nome, dichiara “zone militari”, quelle in cui saranno sversati i rifiuti, in modo tale che nessuno, nemmeno la magistratura, potra’ infilarci il naso e scoprire la quantita’, tipologia e modalita’ di stoccaggio, di quanto vi sara’ sversato.

Tutto cio’ davvero non puo’ non apparire come un sopruso ai diretti interessati. E se qualcuno, in preda alla disperazione e all’irritazione di chi subisce un’ininterrotta vessazione, commettesse (ahime’) una qualche sciocchezza, come gli si potrebbe dare completamente torto?

Per approfondire il tema, visita questo blog: http://ambienti.wordpress.com/

…e leggi quest’articolo: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/A-Napoli-pure-il-percolato-e-oro/2028451//1